pubblichiamo questo contributo di Silvì Fuschiotto che riassume bene lo stato d’animo dei docenti recentemente abilitati nella classe A039 che ogni anno vedono restringersi le opportunità di occupazione
Lo scorso anno, dopo mesi faticosi di selezioni, di corsi, tirocini ed esami, poco più di 200 insegnanti o aspiranti tali sono riusciti a conseguire l’abilitazione all’insegnamento della Geografia per la classe di concorso A039, assieme a migliaia di altri insegnanti abilitati nelle altre classi di concorso.
Sorvolando sul dibattito inerente il reclutamento degli insegnanti, su cui pure ci sarebbe molto da dire, forse troppo per l’economia del discorso che si va ad affrontare, la sorte dei novelli geografi è apparsa da subito ben diversa da quella della maggior parte degli altri compagni di viaggio.
A dire il vero, tutto il viaggio è stato accompagnato da segnali fumosi che avrebbero scoraggiato anche il più ottimista degli esploratori, a partire dall’atteggiamento di alcuni docenti delle discipline “trasversali” che hanno dimostrato di nutrire seri dubbi circa la naturale collocazione dei geografi, se fosse più opportuno collocarli tra gli umanisti o tra gli scienziati. Mah? Chi lo sa???
Di fatto, la naturale predisposizione della categoria all’adattamento ha permesso di superare il fortunale iniziale e ha consentito di proseguire il viaggio, sempre funestato dall’ironia di docenti e funzionari di USP e USR che non hanno mai mancato di profondere esternazioni che rimandavano ad uno strano modo di concepire la biodiversità: “ancora non si capisce il senso di bandire posti per una classe di concorso in estinzione come la A039” oppure “ma allora siete veri? Ancora esiste la vostra specie!”.
A dire il vero, ancor più fastidioso, alla luce dei fatti di oggi, risultano il ricordo dell’atteggiamento e le esternazioni di alcuni colleghi della classe di concorso A043, visibilmente seccati dall’esser costretti a presenziare (solo a presenziare e non a sostenere esami, si badi bene) a tediosissime lezioni su orientamento, carte geografiche e paesaggio.
Alcuni di loro, poi, non hanno mancato di esternare la propria contrarietà all’uso di un oggetto tanto incomprensibile quanto inutile come l’atlante geografico: “del resto lo sanno tutti che nelle nostre ore l’atlante non viene mai usato, perché noi, ora, dovremmo perderci tempo!”.
E comunque, tra un fortunale e l’altro, tra una boutade e l’altra ( noi, si sa, abbiamo le spalle larghe e al pari di Atlante riusciamo a sopportare pesi gravosi sulle spalle!) siamo riusciti a far rientrare in porto la nave e, prima delle vacanze di agosto, i novelli geografi erano tutti pronti per affrontare un nuovo anno scolastico, forti della patente nautica, pardon, dell’abilitazione fresca di conio.
Solo che, per molti di noi, specie per quelli che da anni prestavano servizio senza abilitazione, l’anno dell’abilitazione si è trasformato nel primo anno a casa o nell’anno della riconversione su altra classe di concorso: sostegno, italiano e storia.
Si è verificato il paradosso: docenti finalmente abilitati non sono riusciti a mettere a frutto l’abilitazione appena conseguita ma hanno avuto la possibilità di lavorare su classi di concorso, come la A043 e la A050 per cui non risultavano abilitati (qui una riflessione giunge spontanea: come si giustifica la necessità di rendere atipica la Geografia anche a favore della A050 se vengono chiamati anche docenti non abilitati? Mahh!!!).
I novelli geo-abilitati, forti di quello spirito di adattamento sopra menzionato, e corroborati nello spirito e nel corpo dalla notizia di nuove 287 possibile cattedre per l’anno scolastico 2014-2015, hanno spiegato le vele per giungere alla fine dell’anno in corsa e sperare in tempi migliori.
Nel frattempo, dopo non poche peripezie, ha preso l’avvio il viaggio di altri 700 aspiranti geo-abilitati, iscritti ai corsi PAS, altre 700 anime che affronteranno un viaggio in cui dovranno spesso ricorrere alla bussola per non perdersi nello sconforto di chi viaggia senza una meta ben precisa.
E’ chiaro che abbiamo voluto scherzare ma speriamo che sia giunto chiaro e forte il messaggio che non si può scherzare con la vita e con le aspettative delle persone. Abilitazione significa studio, significa impegno (di tempo e di mezzi finanziari), significa aspettative di vita. Tutti valori che esigono rispetto e risposte.
Quali sono le risposte che sin qui il ministero ha saputo dare ai precari storici, ai precari abilitati con TFA e ai precari che si abiliteranno attraverso i PAS?
Un concorso a cattedra bandito per una classe di concorso dalle graduatorie piene e generatrice di perdenti posto e bisognosa di ore altrui come la A060 e non bandito per la A039 le cui graduatorie risultano esaurite in molte province?
Una atipicità che non cessa di mortificare la professionalità di chi ha scelto di investire in un sapere antico e nobile ma al tempo stesso moderno e capace di spiegare la complessità ed i grandi problemi della contemporaneità?
Una serie di circolari raffazzonate che riempiono il vuoto delle nuove classi di concorso la cui pubblicazione inspiegabilmente viene procrastinata di mese in mese, di anno in anno?
Noi non ci stiamo! Noi esigiamo, intanto, che si rimetta mano alla circolare appena licenziata, che si ponga fine alla atipicità e che, si approvino quanto prima le nuove classi di concorso con l’esclusivo affidamento delle ore di Geografia alla classe di concorso A039!
Intanto questo, poi, ad acque calme, sarà opportuno trovarsi tutti assieme – docenti di ruolo, precari, abilitati, non abilitati, associazioni, gruppi di intesse, accademici – attorno ad un tavolo e rivedere tanti nodi irrisolti e che tanto hanno danneggiato l’immagine di questa disciplina e la qualità della formazione dei giovani italiani.
Prof.ssa Silvì Fuschiotto e le voci dei docenti abilitati ed abilitandi in Geografia.