Articolo del prof. Riccardo Morri, pubblicato da Touring Club Italiano
La geografia è un sapere di base, il cui valore formativo e potenziale conoscitivo sono banalizzati e misconosciuti se ridotta a uno sterile apprendimento mnemonico di toponimi e di nozioni. Il bisogno di emancipazione da questo approccio si ritrova già in testi di geografia britannici della fine del 1800, in cui si sceglie di raccontare le caratteristiche di paesaggi e territori ricorrendo a brani letterari per “imprimere nell’immaginario dei giovani un ricordo vivido e luminoso dei territori in cui le storie vengono ambientate, invece di aride descrizioni che, imparate a memoria, vengono spesso dimenticate” (Pictures of Travel in Far-Off Lands: A Companion to the Study of Geography, Londra, 1872).
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