Dopo 10 anni, arriva la nuova edizione dell’Atlante internazionale edito dal Touring Club Italiano dal 1927.
Siamo fieri del fatto che grazie al lavoro del nostro Vicepresidente nazionale Dino Gavinelli, del componente del nostro ufficio sociale Giacomo Zanolin e di altre geografie e geografi dell’AIIG Lombardia, anche la nostra Associazione ha significativamente contribuito all’aggiornamento dell’Atlante.
Scopri di più su come si costruisce un atlante del mondo, leggendo questo articolo pubblicato recentemente dallo stesso Touring Club Italiano di cui vi riportiamo questo breve ma significativo estratto:
Ma aggiornare un atlante non significa solo star dietro alla volatile evoluzione della dimensione geopolitica o amministrativa. «Bisogna anche dar conto dei cambiamenti della toponomastica, che sono continui a tutte le latitudini. Ci sono Paesi che in questi dieci anni hanno cambiato nome alla capitale come il Kazakistan, la cui capitale Astana è stata ribattezzata Nur-Sultan in onore dell’ex presidente Nazarbaev». E ci sono Paesi che hanno cambiato addirittura il loro nome ufficiale. «È il caso dello Swaziland, piccola monarchia dell’Africa meridionale che dal 2018 si chiama eSwatini, e della Repubblica di Macedonia, che dopo un lungo contenzioso nel 2019 è stata ribattezzata Macedonia del Nord» prosegue Buono. «E poi ci sono revisioni che vanno fatte nella traslitterazione di alcuni nomi, come è stato per diverse città dell’Ucraina e dell’Afghanistan» aggiunge. Non solo ci sono cambiamenti di nomi e grafie, in dieci anni per esempio cresce in modo sostanziale la popolazione. «Le città sono corpi vivi che negli ultimi anni sono cresciute a dismisura. Per questo abbiamo dovuto introdurre una simbologia che rappresentasse degnamente le città oltre i 10 milioni di abitanti, megalopoli che ormai sono oltre 30 in tutto il pianeta, mentre nella scorsa edizione la classe più alta era tra 2 e 10 milioni. Ma abbiamo anche dovuto aggiornare la simbologia di decina di città, specie in Africa, India e nell’Estremo Oriente che in dieci anni sono lievitate come abitanti». Per fare tutto questo bisogna trovare fonti statistiche che siano aggiornate, ufficiali e affidabili. «Non tutti i Paesi hanno un servizio statistico affidabile come la maggioranza dei Paesi occidentali, per cui per molti è necessario trovare fonti di ordine superiore come quelle legate alle Nazioni Unite, ma anche comparare più fonti e poi decidere quale considerare come più affidabile» prosegue Buono.
A raccontare invece la storia dell’atlante, ci pensa lo scrittore e giornalista Tino Mantarro, in quest’altro articolo sempre pubblicato dal TCI.