La Sezione Veneto dell’AIIG, in collaborazione con l’associazione velica Jod Enjoy, da tempo si è imbarcata in un’esperienza di educazione geografica unica nel suo genere che, grazie alle molte riflessioni teoriche e pratiche, negli anni ha davvero preso il largo. Il progetto “Abbiamo marinato la scuola” venne premiato a livello nazionale dall’AIIG durante i lavori del 54° esimo Convegno Nazionale AIIG tenutosi a Civitavecchia, e oggi si rinnova, diventando un percorso di formazione docenti riconosciuto dal MIUR e pubblicato in piattaforma SOFIA.
Riportiamo qui di seguito alcuni dettagli. Per iscriversi tramite piattaforma seguire QUESTO LINK, oppure scrivere all’indirizzo aiig.veneto@gmail.com.
Titolo del corso:
Mariniamo la scuola. Esperienza formativa di educazione geografica collaborativa all’aperto per insegnanti di ogni ordine e grado
Descrizione
“Mariniamo la scuola” è un progetto nato nel 1995 da un’idea di Ludovico Rocca (skipper esperto), Stefania Ruzza (skipper) e Lorena Rocca (docente di geografia umana all’Università di Padova), come attività di prevenzione della dispersione scolastica attraverso la pratica della vela, grazie ad una collaborazione tra scuola ed extrascuola (Rocca, Rocca, Donadelli, 2014). Nello specifico questa tipologia di esperienza si inserisce nel quadro più generale dell’autonomia scolastica (DPR 275/99 in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche) che consente alle scuole di scegliere, programmare e gestire le proprie attività, comprese quelle sportive, in collaborazione con altri Enti per l’integrazione della scuola con il territorio. Inoltre si riferisce al DL 18 Luglio 2005 n° 171 art.52 in cui il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nel rispetto delle prerogative costituzionali delle regioni, può inserire, nell’ambito dei piani formativi scolastici di ogni ordine e grado senza nuovi oneri per la finanza pubblica, l’insegnamento della cultura nautica, anche attraverso l’ attivazione di specifici corsi.
L’intento è di offrire un’esperienza formativa motivante e coinvolgente al di fuori dell’ambiente scolastico, al fine di potenziare la conoscenza del territorio, le problematiche legate alla protezione dell’ambiente, attraverso la costituzione di un rapporto più diretto con la cultura marinara in generale e con il veleggiare in particolare. Da qui il senso del marinare che in gergo studentesco, è sinonimo di bigiare, bruciare ovvero decidere di non andare a scuola per dedicarsi ad altre attività più piacevoli.
La sfida del progetto “Mariniamo la scuola” è quella quindi di uscire dall’aula, di andar per mare, in una prospettiva di outdoor education, come nuova metodologia per proporre un diverso rapporto con le discipline scolastiche, in primis la geografia. Si pone come un invito ad osservare e riflettere sul territorio e a confrontarsi con la navigazione, la natura e le proprie capacità. Confrontarsi nella e con la natura significa escludere l’impostazione nozionistica. Teoria e tecnica infatti sono finalizzate al viaggiare per mare in cui serve: capire la meteorologia (dai bollettini meteorologici per la navigazione marittima, agli strumenti meteorologici e il loro impiego durante la navigazione); la cartografia ( a partire dalla coordinate geografiche per arrivare alla lettura delle carte nautiche); le tecniche di orientamento in mare; la conoscenza dei venti; l’impiego dei principali strumenti di navigazione (bussole magnetiche, GPS, solcometri e scandagli); l’uso dei portolani (anello di congiunzione tra la navigazione di ieri e quella di oggi).
La barca a vela prevede poi nello specifico una dimensione tecnica, che presume l’apprendimento di tattiche di navigazione, quali manovre, come cazzare e lascare, e fare nodi, essenziali in qualsiasi situazione metereologica. L’esperienza insegna che l’armonia in barca è frutto della reciproca collaborazione fra i partecipanti. Essa nasce quando ciascuno si adopera liberamente in funzione delle proprie attitudini e predisposizioni a svolgere i compiti e le attività che gli sono più congeniali. La navigazione infatti prevede una dimensione relazionale, la quale suppone che ognuno abbia un ruolo specifico e definito, da tutti rispettato. La barca a vela è infatti la metafora della collaborazione, poiché serve l’apporto di tutti affinché sia possibile navigare.
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