Ai primi di marzo del 2025 si è conclusa la prima fase di un lungo e intenso lavoro iniziato a luglio 2024 per la revisione delle Indicazioni Nazionali.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato in data 11 marzo 2025 il testo delle “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025” – Materiali per il dibattito pubblico, al fine di avviare «la fase di consultazione che la stessa Commissione effettuerà mediante incontri con le associazioni professionali e disciplinari, con le associazioni dei genitori e degli studenti e con le organizzazioni sindacali della scuola».
Dalla pagina 78 alla pagina 86 della bozza di documento pubblicato si trovano le Indicazioni Nazionali per l’insegnamento della Geografia nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, concepite e redatte, secondo lo schema e in risposta alle richieste della Commissione di pedagogiste/i coordinata dalla prof.ssa Loredana Perla dell’Università di Bari, dalla Commissione disciplinare coordinata da Riccardo Morri e composta, dai proff. Cristiano Giorda (Università di Torino) e Stefano Piastra (Università di Bologna) in qualità di esperti di didattica della geografia e di formazione docenti in ambito universitario, e con le professoresse Angela Caruso (IC “Alda Merini” di Castel di Sangro, docente A043, scuola secondaria di primo grado, dottore di ricerca in “Studi Umanistici”) e Paola Pepe (IISS “Pio La Torre” di Palermo, docente A21, scuola secondaria di secondo grado, certificata metodologia CLIL ) – https://www.aiig.it/2024/07/22/insediamento-della-commissione-per-la-revisione-delle-indicazioni-nazionali/
Nella premessa culturale (pag. 78-79, Perché si studia la geografia), si afferma quindi che, al ha il fine di sviluppare nelle/negli studenti l’orientamento spaziale e culturale in Italia, in Europa e nel mondo, «Nell’ottica di valorizzare maggiormente rispetto alle Indicazioni Nazionali vigenti la pratica interdisciplinare, la geografia promuove un approccio di tipo sistemico, utilizzando la natura relazionale del sapere geografico come chiave ermeneutica per la lettura e la comprensione della complessità̀ della realtà̀, prendendo significativamente le distanze da una logica di tipo causale che sul piano didattico porta a ridurre tale complessità̀ a nessi di causa-effetto e a una struttura delle conoscenza di impronta deterministica. La matrice teorica di riferimento ha quindi i suoi assi cardine nei concetti di paesaggio, transcalarità e territorializzazione».
«La geografia è quindi scienza della rappresentazione e dell’organizzazione della conoscenza, il cui ambito di studio e di insegnamento è il complesso delle relazioni (materiali e immateriali) tra esseri viventi sul territorio e tra esseri viventi e ambienti naturali, alle diverse scale geografiche e nel tempo. Il suo sguardo è orientato al futuro e la competenza primaria da sviluppare è quella di provare a immaginare il loro futuro partendo dal territorio in cui vivono. Il codice della geografia è il “linguaggio della geo-graficità”, vale a dire il complesso di linguaggi e strumenti attraverso i quali il mondo viene descritto e rappresentato, la cui forma storicamente più compiuta è la cartografia: ma la geo-graficità è un linguaggio utilizzabile per la creazione, la lettura e l’interpretazione anche di altri tipi di rappresentazione come le fonti scritte, il testo letterario, le opere d’arte, le fotografie, gli audiovisivi e i prodotti multimediali, i dati statistici, ecc. La dimensione geografica permea l’esistenza delle persone e il modo con cui esse pensano e danno significato a fatti e relazioni».
Leggi la bozza delle Indicazioni nazionali: https://www.aiig.it/wp-content/uploads/2025/03/Nuove-indicazioni-2025.pdf