L' EDITORIALE
L’elezione di papa Francesco vista da una nostra socia
nata e vissuta per anni a Buenos Aires
L’elezione di papa Francesco ha reso particolarmente interessante ogni testimonianza riguardante l’America Latina, l ’Argentina ed in particolare Buenos Aires e le sue periferie dove Bergoglio ha esercitato il suo ministero di “pastore in mezzo al gregge”, portandosi addosso “l’odore delle sue pecore”.
Avendo la possibilità di avere una testimonianza diretta da queste terre si è affidato l’editoriale alla nostra socia Francisca Cukjati, dottore di ricerca in discipline geografiche all’Università di Padova. Cukjati, di origine slovena, ha vissuto 26 anni a Buenos Aires per poi sposare un italiano ed arrivare nel nostro Paese nel 1993.
Un grande sentimento di gioia ha pervaso moltissimi argentini il 13 marzo quando hanno sentito la celebre frase del cardinale protodiacono Jean-Louis Pierre Tauran: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus
Papam! Eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum Georgium Marium, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Bergoglio…”. Personalmente, sono rimasta - per un attimo - senza parole, dopodichè ho provato una profonda emozione. Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere il cardinale Bergoglio di persona ma, grazie agli stretti contatti
che mantengo costantemente con i miei familiari e amici in Argentina e seguendo da vicino gli avvenimenti che succedono nel Paese in cui sono nata, conosco lo spirito e
il carisma del nuovo pontefice.
Papa Francesco, già cardinale Jorge Mario Bergoglio, nacque
a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia
di origine piemontese. L’ultimo incarico ecclesiale in Argentina
è stato quello di arcivescovo di Buenos Aires e
di primate del Paese. Nonostante tutti gli impegni dovuti
ai suoi incarichi, è stato e, come notiamo anche in questi
prime settimane di pontificato, è tuttora un “Pastore”
vicino alla gente.
Descrivere con completezza il suo servizio verso gli altri,
specie i più umili, sarebbe impossibile. Alcuni fatti della
sua vita sono già stati resi pubblici dalla stampa e da tante
altre testimonianze. Tutti sottolineano la semplicità con
la quale l’attuale Papa si muoveva e operava nei barrios
(quartieri) di Buenos Aires, soprattutto quando era in visita
nelle are più disagiate villas miserias (bidonville) della
grande città sudamericana. Per illustrare qualche aspetto
del disagio che si vive in queste periferie “quasi alla fine
del mondo” - come lo stesso papa Francesco ha detto
affacciandosi alla loggia il giorno della sua elezione - si
espongono alcuni dati. La capitale dell’Argentina, Ciudad
Autonoma de Buenos Aires, nel 2010 aveva 2.890.000 abitanti
distribuiti su una superficie di 202 km2, con una densità
di circa 14.300 ab/km2. Complessivamente, con l’area
metropolitana (Gran Buenos Aires), la popolazione ammontava
a 16 milioni di persone, corrispondente al 40%
circa del totale degli abitanti dello Stato, i quali vivono
su una superficie pari soltanto all’1% del territorio nazionale.
Questi dati testimoniano un gravissimo squilibrio
territoriale tipico di molti Paesi economicamente
meno sviluppati, dove la gente abbandona le proprie
terre sperando di lasciare la miseria e trovare un’occupazione
e servizi migliori nelle grandi città. In Argentina
sono particolarmente gravi gli squilibri nello
sviluppo socio-economico fra le varie parti del Paese.
Questo genera imponenti migrazioni interne dalle zone
meno sviluppate (per esempio Santiago del Estero,
Chaco, Entre Rios, Corrientes) alle quali si aggiungono
notevoli flussi migratori provenienti dai paesi vicini
(Bolivia, Paraguay, Perù). - i quali versano in situazioni
economiche ancora peggiori di quelle, non certo
rosee, dell’Argentina.
A Buenos Aires, ovviamente, si trovano realtà molto
contrastanti dal punto di vista sociale, residenziale ed
economico; in questa grande città convivono, spesso a
poca distanza, quartieri ricchi e villas miserias. Queste
ultime ospitano una popolazione molto eterogenea, numerosi
sono gli addetti a lavori precari e non mancano
i malavitosi. Nelle villas miserias non si recano che
i poveri per viverci e le poche persone che si impegnano
nel campo della promozione umana (fra queste religiose
e religiosi); spesso neppure le forze dell’ordine
intervengono per svolgervi i compiti di polizia. L’attività
del cardinale Bergoglio, invece, si è incentrata su
queste realtà. L’arcivescovo si recava spesso a visitare
queste periferie e i loro abitanti, proprio come fa un
pastore con il suo gregge. A Buenos Aires si spostava
con i mezzi pubblici per recarsi nelle parrocchie della
diocesi, e questo gli permetteva di stare a contatto diretto
con la “sua” gente.
Come sappiamo è una persona molto semplice, ma
contemporaneamente è un uomo d’azione, di fatti concreti.
Il suo motto episcopale “miserando atque eligendo”
si è tradotto nello star vicino a chi ha bisogno tanto
materialmente quanto spiritualmente da parte di un
uomo sempre pronto ad intervenire in difesa dell’integrità
della persona e del Creato.
Sezione Lombardia |
2. Editoriale
Contributi
3. L’immagine geografica. Una prospettiva pedagogica, di Angela Caruso
8. Alcoa, Sardegna sud-occidentale: territorio o paesaggio industriale?, di Stefania Tiddia
13. L’Ilva e lo sviluppo sostenibile di Taranto, di Antonio Ciro Conte
17. Il “Riordino” delle province: alcune considerazioni geografiche dopo la caduta annunciata di una legge di Ferragosto, di Fabrizio Bartaletti
21. “Corridoi” fra Stati, attualmente esistenti, di Giulio Bianchi
24. La topografia urbana al servizio di un leader: il caso di Augusto e del Campo Marzio, di Diana Dragoni
Laboratorio Didattico
29. Tecnologie open source nella didattica laboratoriale: il QuantumGIS e l'approccio geografico interattivo (II parte), di Assunta Giglio
33. A 80 anni dal New Deal, in Il pianeta degli uomini, rubrica di Giorgio Nebbia
35. “Sor-riso d’acqua” e “Katambica e il pozzo delle magie” una serie di laboratori sul tema “risorse e cittadinanza”, di Anna Bossi
38. L'India, un grande paese in trasformazione (I parte) ed altri contributi, di Armando Montanari
Eventi e note
41. Il XVIII Rapporto Fondazione ISMU e il Convegno su migranti e cosviluppo, di Davide Papotti
42. Alla Riscoperta della Dimora delle Nevi. Nel centenario della spedizione De Filippi in Asia Centrale, di Laura Cassi
43. L’aiig premia lo scrittore Antonio Pennacchi, di Daniela Pasquinelli d'Allegra
44. Terra, acqua, cibo e condivisione: un impegno educativo in vista dell’Expo 2015, di Paolo Molinari
45. Recensioni e segnalazioni
48. Vita dell’Associazione
Copertina
Inserto fronte e
retro:
IL TELERILEVAMENTO PER L’OSSERVAZIONE
DEL NOSTRO PIANETA DALLO SPAZIO
Maurizio FEA, European Space Agency (ESA) - ESRIN, Frascati
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